martedì 3 aprile 2012

Raccontarsi

Invidio chi ci riesce, con chiarezza e precisione, che sa snocciolare parole su se stesso e sul suo "essere".
E' un'invidia buona, sana. Perché mi piace leggere chi sa raccontare i percorsi, gli sbagli, le conquiste che si sono accavallati nel cammino della sua vita. 
Io ci ho provato, in un'altra "era" potrei dire, in un passato che poi non è neanche tanto remoto ma mi sembra che siano passati davvero secoli. Ho provato a raccontare di me, dei miei pensieri, delle mie paure e delle mie gioie. Ho provato ad esprimere le mie idee, i miei sentimenti. Forse a volte ci sono riuscita, a volte no. Perché ogni volta che rileggevo cosa avevo scritto pensavo che avrei potuto scriverlo meglio, che avrei potuto trovare parole migliori per esprimere il mio sentire. Perché mi piaceva scrivere di me, e finchè ho scritto per me stessa, per guardarmi allo specchio e capire chi ero, ho scritto e raccontato, mi sono emozionata, intristita, arrabbiata, inalberata.. e l'ho raccontato. Ma quando un giorno ho capito che stavo cominciando a scrivere per "qualcuno" che veniva a leggere, per "chi" volevo che leggesse, sono fuggita.Non era più la stessa cosa, e ho avuto paura.
E di questo ancora pago la conseguenza del rimpianto e del rimorso (tutto ha una sua logica)...
Ora sono qua, e ricomincio a scrivere per me stessa. Perché ho di nuovo bisogno di guardarmi allo specchio, di provare a capire chi sono, dove ho sbagliato e dove invece ho compiuto il passo giusto.
Le parole sono ancora confuse e ingarbugliate, ma prima o poi arriveranno.
E io starò meglio, lo so. 

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