martedì 10 aprile 2012

Partenze



Ogni volta che mia figlia torna a casa è una fatica, ma sopra ogni altra cosa è una gioia immensa.

Anche se dorme, anche se esce con gli amici e resta fuori a cena.
La notte, o meglio all'alba, che spesso la notte rientra tardi, mi sveglio e di soppiatto me la vado a guardare mentre dorme. Le do un bacio sulla guancia che lei, pur dormendo, mi restituisce.
Mi basta saperla nel suo letto, in quello che sarà sempre il SUO letto, nella SUA casa. Perché anche quando la sua vita prenderà una strada definitiva, e probabilmente lontano da qui, questa sarà sempre casa sua.

Vorrei che non se andasse mai, ma al tempo stesso voglio che vada, perché è così che deve essere. E quando se ne va, di corsa che parte il treno, di corsa che la stanno aspettando in macchina, di corsa che fa sempre tardi .. quando se ne va c'è sempre un pizzicorino nel cuore che si fa sentire.

Poi arriva, mi chiama (quasi mai) o la chiamo io (quasi sempre) e il cuore si mette in pace.
E' arrivata, sta bene e da domani ricomincia la sua vita. Lontana da qua. Ma è così che deve essere. E io la adoro, la amo immensamente, anche da lontano.

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